COSA, COME, QUANDO, PERCHE’
CHE COS’E’ L’EMDR
L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un metodo psicoterapeutico strutturato, la cui validità è comprovata da numerosi studi scientifici che ne riportano l’efficacia nel trattamento di diverse psicopatologie, tra cui depressione, ansia e attacchi di panico, fobie, lutto acuto, sintomi somatici e dipendenze (www.emdr.it).
La terapia EMDR ha come base teorica il modello AIP (Adaptive Information Processing), da cui si apprende che i ricordi non elaborati possono dare origine a disfunzioni di varia intensità. Secondo tale modello, ognuno di noi possiede un sistema innato di elaborazione delle informazioni che consente di metabolizzare anche gli eventi difficili che affrontiamo nella nostra vita. Ci sono, tuttavia, alcune circostanze che impediscono al nostro sistema innato di procedere autonomamente all’elaborazione delle esperienze negative, così che il ricordo di alcuni eventi rimane “congelato”, ovverosia immagazzinato all’interno della nostra memoria con le stesse caratteristiche e la stessa intensità del momento esatto in cui lo abbiamo vissuto. Questo “intoppo” nel processo di elaborazione può dare origine, nel tempo, a manifestazioni sintomatiche ed a condizioni patologiche e di disagio, poiché il presente sollecita continuamente ciò che si è sperimentato nel passato, in un tempo che sembra bloccato.
L’EMDR si sofferma e concentra proprio sugli eventi non elaborati, che possiamo definire “traumatici“.
Gli eventi traumatici si dividono in due categorie: traumi con la “T” maiuscola e traumi con la “t” minuscola. Sono traumi con la “T” maiuscola quelli che derivano da eventi singoli dal potenziale devastante, in cui l’individuo sperimenta, in prima persona o come spettatore, un pericolo di vita, oppure vede minacciata, in modo importante, la propria incolumità e/o quella delle persone care o che lo circondano. Rientrano in tale tipologia di trauma terremoti e catastrofi naturali, malattie, incidenti, episodi di violenza sessuale e fisica, attacchi terroristici, rapimenti etc.
Sono traumi con la “t” minuscola quelli derivanti da esperienze critiche ripetute nel tempo e che hanno una natura relazionale. Si tratta di esperienze che, gradualmente, intaccano il Sé, il nucleo profondo alla base della propria identità, indebolendolo e rendendolo fragile. Traumi di questo tipo condizionano ciò che l’individuo pensa di sé stesso, minano la sua autostima e, conseguentemente, la sua integrità ed il suo funzionamento psichico.
Nella prospettiva dell’EMDR i disturbi che spingono il paziente a richiedere una psicoterapia sono causati proprio da informazioni immagazzinate nella memoria (ricordi) in modo disfunzionale.
COME FUNZIONA
Attraverso l’utilizzo strutturato della stimolazione bilaterale, l’EMDR permette di accedere ai ricordi traumatici alla base del disagio attuale del paziente e di procedere alla loro elaborazione; la stimolazione destra-sinistra, infatti, consente la riattivazione del sistema di elaborazione delle informazioni, consentendogli di portare a termine il lavoro che era rimasto in sospeso al momento dell’evento e consentendo una risoluzione adattiva. L’EMDR va dunque a riattivare una risorsa innata dell’essere umano, favorendo l’autoguarigione ed i processi di integrazione. In questo modo, i sintomi ed il malessere del paziente, vanno incontro ad una strutturale remissione: il passato non condiziona più il presente e, soprattutto, la pianificazione del futuro.
QUANDO RIVOLGERSI AD UN TERAPEUTA EMDR
- sempre, dopo eventi traumatici con la T grande, poiché il metodo è riconosciuto a livello internazionale come trattamento di elezione per il PTSD (Disturbo da stress post-traumatico) e nei disturbi stress-correlati.
- per iniziare e pianificare un percorso terapeutico, qualunque sia la motivazione di base.
- se si è già in terapia, ma si vogliono affrontare, col supporto del metodo ed in sinergia col proprio terapeuta, eventi specifici che bloccano l’evoluzione fluida del percorso, ostacolando la risoluzione completa delle problematiche riportate.
- se si avverte l’esigenza di approfondire aspetti di una psicoterapia già conclusa, poiché si verifica, magari a distanza di tempo, la riattivazioni di vecchie problematiche o di aspetti che si percepiscono come irrisolti.
PERCHE’ FARE UNA TERAPIA CON EMDR
. perché accelera il percorso terapuetico, individuando sin da subito gli eventi all’origine del problema e consentendo, così, un lavoro mirato, che va a scardinarlo dalle sue origini.
. perché agisce facendo leva su risorse innate della persona, riattivando processi che ne migliorano il funzionamento psicofisico generale.
. perché elaborare un ricordo significa far sì che la rete di neuroni che contiene le informazioni sull’evento traumatico si muova dalle aree limbiche del nostro cervello alle aree della corteccia associativa; questo determina un cambiamento strutturale a livello cerebrale, che conferisce solidità e stabilità ai risultati terapeutici, riducendo in modo significativo regressioni e ricadute.